**Perché Velletri è Velletri**

Migliorare Velletri può significare anche impedire ad un locale di organizzare una rassegna di musicisti provenienti da tutta Italia ogni venerdì dalle 22.30 a mezzanotte. Questo si evince dall’ordinanza comunale 474 del 7 Dicembre 2011, che vieta ogni attività live all’associazione culturale ‘O Bucio. Senza voler mancare di rispetto a chi abita nelle immediate vicinanze del locale ed al loro diritto di riposare, guardare la tv e via dicendo, ma a me sembra veramente eccessiva la soluzione, perché l’oggettivo superamento dei limiti imposti all’inquinamento acustico nel giorno di Venerdì 25 Novembre può senza ombra di dubbio comportare una punizione, una sanzione, un redarguimento, ma limitati nel tempo, come accade per il superamento dei limiti di velocità, come se una persona colta a settanta all’ora nel centro abitato di Velletri potesse venir interdetta a vita dalla guida sul suo territorio. E non parliamo di assurdità dell’esempio perché è proprio quello che è accaduto ai ragazzi de ‘O Bucio, il divieto assoluto di svolgere attività di musica dal vivo, non è solo imporre che i limiti siano giustamente rispettati. Analizziamo la cosa da altri punti di vista: cos’è che da fastidio? Il locale, ma nelle sembianze delle persone che lo frequentano, che spesso alzano la voce all’esterno, creando disturbo quasi quotidiano a tutto il vicinato, bene. Anche Alphonse Gabriel (detto Al) Capone è stato arrestato per evasione fiscale e non per ciò che effettivamente faceva di dannoso per la società. Recare un danno grave in termini economici ad un locale per cercarne la chiusura fingendo una forma non coatta è però vile, soprattutto se si usa addirittura ciò che di più buono quel locale ha portato sul nostro territorio, e a spese dei gestori, senza cercare patrocini ed aiuti da nessuno. A seguire il punto di vista di Stefano Sorci (responsabile insieme a Daniele Fagnani dell’associazione), nonché i fatti avvenuti:

*Da circa un anno e mezzo, grazie alla rassegna ‘O BUCIO Live, siamo riusciti a portare a ‘O BUCIO musicisti da tutta Italia organizzando una rassegna di musica originale ed indipendente che, a nostra avviso, ha portato un minimo di notorietà ed eventi in un paese prossimo all’invecchiamento… di altro avviso sono stati i residenti e la giunta comunale tutta.
Ci si aspetta che un locale organizzi le sue attività e porti “vita” senza però creare particolari affluenze e senza disturbare il sonno incipiente di chi il venerdì sera è intento a guardare Don Matteo sulla poltrona…
La sera del 25 novembre 2011, durante il live de Il Dono, tre agenti della Polizia Giudiziaria sono entrari nel locale accompagnati da un ingegnere dell’ArpaLazio, comunicandoci di aver effettuato (a sorpresa) dei rilevamenti fonometrici dall’appartamento di un vicino. C’è da dire che i nostri live si sono sempre limitati ad un’ora alla settimana, solitamente di venerdì sera, e rigorosamente terminanti entro la mezzanotte. Alla comunicazione di quanto avvenuto non è seguita alcuna documentazione, e, a tutt’oggi, l’ufficio ambiente del comune di Velletri non si degna di fornircela nè farcela visionare. Il sindaco Servadio ha firmato, in compenso, un’ordinanza “ad personam” vietandoci di proseguire con le serate di musica live. Un’ordinanza senza limiti di tempo, senza considerazione di decibel nè orari. La mattina di martedì 13 dicembre ci è stata recapitata la notifica di tale ordinanza, mentre la sera precedente l’avviso era già in bella vista sul sito del comune e su svariati profili di Facebook inerenti alla città di Velletri stessa, con l’aggiunta di un commento del sindaco in persona:
“in realta ce poco da chiarire,il provvedimento e contenuto nell’ordinanza stessa.cioe a seguito di verifica del livello sonoro si e constatato che sono stati superati i limiti cnsntiti dal regolamento dei rumori comunale,approvata da questa amministrazione da alcuni mesi,quindi si ordina al gestore di non superare i limiti consentiti,e alle farze di polizzia di farla rispettare.se la supera incorrerà a sanzioni amministrative fino alla chiusura (copiato e incollato da facebook – nda)”.
Un commento del tutto inesatto e non corrispondente al chiarissimo divieto di suonare in questo locale. Provvedimento del tutto insensato e, per ciò che ne sappiamo, basato su procedimenti non effettuati in maniera standard. In aggiunta all’ordinanza, il locale ‘O BUCIO dovrà pagare una multa che supera i mille euro per aver superato il limite massimo di decibel.
L’ennesima bastonata sulle gambe di chi cerca di risvegliare questo paese, non solo il proprio vicinato.*

A questo aggiungo io che il venerdì successivo l’ordinanza otto agenti sono entrati nel locale per constatare che effettivamente non fosse in corso un live, facendo accendere le luci e chiedendo i documenti a tutti i presenti, atto che ritengo a dir poco intimidatorio, e che smentisce le parole (scritte di fretta sicuramente visti gli scempi ortografici, o almeno io Andrea Caovini lo spero perché avere nel mio comune un primo cittadino che scrive ce invece di c’è è più grave dell’inquinamento acustico, scrivendo a nome dell’istituzione che rappresenta dovrebbe avere più rispetto per l’ortografia) del sindaco sulla questione del semplice rispetto dei limiti di legge…

DETTO CIO’ VI VOGLIO COMUNICARE CHE IL GIORNO 5 GENNAIO 2012 SI TERRA’ UN EVENTO MUSICALE PRESSO IL***

(LOCALE EXTRAVERGINE DI ALBANO LAZIALE, TALE EVENTO SARA’ DI SENSIBILIZZAZIONE E SOLIDARIETA’ ALL’ASSOCIAZIONE CULTURALE ‘O BUCIO IN QUANTO REALIZZATO A SCOPO GRATUITO DA UNA GRANDE COMUNITA’ DI MUSICISTI PER RACCOGLIERE TRAMITE GLI INCASSI E GRAZIE ALLA DISPONIBILITA’ DEI GESTORI DELL’ALTRO LOCALE FONDI PER AIUTARE STEFANO E DANIELE A PAGARE LA SANZIONE E PARTECIPARE ALLE SPESE LEGALI PER IL RICORSO DOVEROSO ALLE AUTORITA’ COMPETENTI. E’ STATO STUDIATO UN RICCO MENU’ CENA DA 20 EURO, UNA QUOTA DEI QUALI ANDRA’ AI RAGAZZI, COSI’ COME UNA PERCENTUALE DEGLI INCASSI DEL DOPO CENA, DOVE SARA’ POSSIBILE CONSUMARE SENZA OBBLIGHI DI ALCUN TIPO ED ASCOLTARE I MIGLIORI CANTAUTORI DELLA NOSTRA ZONA ESIBIRSI DAL VIVO.)

 

*** Rettifica Location: Ascoltando la voce di molti (persone, musicisti, associazioni), in seguito ai “fatti” riguardanti ‘O BUCIO ed ormai altre realtà Veliterne, si è deciso che fosse giusto rimanere sul territorio e condurre una forma di protesta pacifica verso le imposizioni coatte ai danni della cultura. La serata del 5 Gennaio prossimo è pertanto spostata al Teatro di Terra, dove non saranno venduti alcolici, ma offrendo una sottoscrizione si potrà ascoltare il meglio delle realtà musicali del territorio. ***

Gli scatti di PP+C Creativa Studio li trovate qui: http://www.flickr.com/photos/ppplusc


42 responses to “**Perché Velletri è Velletri**

  • trafficarte

    Andrea, se davvero il comune ha emesso un’ordinanza *senza* riferimenti a perizie effettuate dall’Arpa allora credo sia illegittima.
    E’ però vero che spesso il “localari” non si rendono conto di cosa significhi vivergli vicino, di quanto spesso il volume sonoro sia fuori di testa, però…
    Non sono mai stato a O’ Bucio, ma praticamente tutti i locali della zona sono privi di qualsivoglia predisposizione acustica o come la si voglia chiamare: c’è l’impianto audio ( spesso sovradimensionato), l’isolamento acustico è quasi sempre inesistente, il trattamento acustico ( che è un’altra cosa…) è fatto con due cuscini e una tenda di cotone…
    Ordinare l’interruzione di un’attività a Velletri è sintomatico della lungimiranza dei nostri amministratori ( l’ortografia è forse un sintomo rilevatore…:-), ma credo vada fatta una riflessione collettiva ( musicisti, gestori di locali, semplici cittadini, forze dell’ordine, tecnici Arpa, ecc…) su come rendere anche Velletri ( e non solo Velletri) un luogo che dia segni di vita…
    Ci sono molte discussioni anche in rete su questi argomenti, ci sono molte possibili soluzioni ai problemi sollevati, mi sembra ci sia poco interesse a metterci mano, sia da parte degli amministratori che da parte dei gestori dei locali.
    Poi magari succede quello che è successo a O’ Bucio oppure succede che, con il passaparola un altro locale perda clientela inspiegabilmente, quando a scavare un po’ si scopre che nel passaparola di questo si parlava: “rimbomba, m’è venuto il mal di testa, non si riesce a parlare, la musica è un casino…” e via lamentandosi….

    :-/

    • andreacaovini

      Ti ringrazio per il commento, che non fa che arricchire la discussione, e sono d’accordo con te, infatti il problema come ti ripeto non è la multa, né le giuste lamentele quando le soglie di legge vengono superate, ma la punizione. Perché se l’ordinanza avesse recitato che il locale era interdetto dalle attività fino ad adeguamento acustico era un conto, se il locale avesse avuto l’ordine ed il controllo su una situazione acustica vietando di suonare in elettrico idem… Io suono il pianoforte in casa e la signora del piano di sopra potrebbe chiamare l’arpa…
      Per finire ti dico anche che un martello pneumatico fa molto più rumore di un live e si può usare dalle sette del mattino (chi lavora la notte alle sette del mattino dorme), ma quello è inteso come lavoro, la musica e gestire un locale no, eppure io il musicista lo faccio per lavoro e quei ragazzi non hanno altre attività oltre al locale. Un conto è il rispetto, il confronto, un conto è il divieto. Un saluto!

  • Fabio

    Scusami Andrea mi chiamo Fabio (piacere di conoscerti) sono uno degli abitanti di zona e se permetti dico la mia visto che ne sono direttamente interessato ed è la stessa identica cosa che ho detto ai gestori del pub e a chiunque altro avesse partecipato alla discussione: siete invitati a casa mia e sarete i benvenuti durante una serata live del locale ad ascoltare cosa si sente! Per quanto riguarda il provvedimento preso dall’amministrazione, visto che alla base ci sono i rilievi e le relazioni di chi ha il compito di farne (l’arpa), era l’unica misura sospensiva che mettesse fine (forse temporaneamente, forse no) a questa situazione. Il passo successivo è dimostrare che l’attività del locale si svolge in maniera conforme a ciò che la regolamentazione, che il Comune si è dato, stabilisce in materia. Il sindaco nella sua ordinanza chiede che venga presentato uno studio d’impatto acustico (che in un centro storico ad alta densità abitativa e visti gli orari di esercizio dell’attività in questione mi sembra quantomeno il minimo) e quando i valori sonori saranno stati resi conformi al regolamento di zonizzazione acustica (perchè se dai rilievi fatti salta fuori che la musica trasmessa eccede, allora ciò vuol dire che tieni i livelli troppo alti o che il tuo sistema di insonorizzazione non è sufficiente), fatto questo il locale potrà riprendere la sua attività. Cordiali saluti Fabio

    • andreacaovini

      Ciao Fabio, è un piacere avere la tua voce, e la soluzione da te ipotizzata è esattamente quella che richiediamo anche noi, frequentatori dell’associazione e musicisti, abbiamo chiesto un incontro con il sindaco al fine di rettificare l’ordinanza, che vieta e basta, non parla di limiti, non dà una punizione a tempo e quant’altro. Dalle prime righe ho premesso che non si tratta di alcuna mancanza di rispetto verso di voi, anzi, vuole essere un oggettivo trovare una soluzione. Ribadisco anche, però, che la musica dal vivo è un episodio settimanale della durata di un ora e mezza, rispetto alla totalità delle ore di apertura del locale, e so che per voi la maggior parte del fastidio viene più dai frequentatori, fumatori, chiacchieratori… Io sono un musicista, lavoro la notte, anche i fornai, gli infermieri, i gestori di locali e associazioni e tantissime altre categorie indispensabili, però non ho mai sentito che si vieti di usare una motosega, un martello pneumatico, un trapano a percussione di mattina perché il fornaio o l’infermiere hanno diritto a dormire dalle sette all’ora di pranzo. Quando rientro da una serata nella quale ho lavorato nessuno sta a pensare che sono un povero cristo col diritto di dormire. Distinguiamo tra la confusione e il lavoro e rispettiamoci tutti, nei limiti della tollerabilità e della legge. Un saluto.

  • Luigi

    Beh…mi viene da citare i Coen: (Velletri) è un paese per vecchi!

  • Fausto

    1 ora e mezza di live, di venerdì sera, quando il giorno dopo neanche si lavora.

    Fabio, Velletri non è un paese per vecchi. O almeno non dovrebbe esserlo.

    • Fabio

      @ Fausto: il sabato io lavoro tutto il santo giorno.
      X Luigi :questa è la dimostrazione il cosiddetto giovane ha ragione a prescindere. Il vecchio deve morire in silenzio senza poter esercitare alcun diritto. Ma perchè la mia libertà deve esaurirsi volente o nolente dove inizia la vostra?

      • Fausto

        @Fabio: a mezzanotte finisce tutto. Vuoi forse andare a dormire alle 22? Che facciamo, perchè ora tu lavori di sabato facciamo finire quel poco di vita sociale e fervore culturale presente nella nostra città?

        Vi meritate un centro storico pieno di immigrati che vivono in 9 dentro un garage e che vi collassano davanti casa. Altro che concerti de O Bucio
        .

        • Fabio

          @ Fausto: E se qualcuno ti impedisse di andare a dormire alle 22:00? Ti ripeto, perchè la tua libertà deve essere + grande e forte della mia?

          • Fausto

            E io ti replico: perchè devi impedirmi di avere una vita sociale attiva e godere di bella musica solo perchè tu vuoi andare a dormire come i vecchi?

            In realtà, e lo sappiamo tutti, la questione di fondo è un’altra: dietro le lamentele del vicinato si cela un evidente sentimento di rancore e di frustrazione personale verso chi è più giovane e ha ancora una vita davanti. Un pò come gli anziani che attaccano i cartelli con scritto “vietato il gioco del pallone”.

            Continuate così, vi sentirete sicuramente meglio e vi passeranno tutte le vostre frustrazioni personali.

            • Fabio

              Fausto questo ping pong comincia a stancarmi, se hai argomenti validi da opporre mettili sul piatto invece di buttare motivazioni senza genere per iscritto. La soluzione io l’ho proposta per primo e ho detto state pure dove siete, ma insonorizzate il locale perchè il frastuono è davvero insopportabile, la risposta è stata non sse ne fa nulla è un lavoro che non possiamo fare quindi sopportate e zitti. L’alternativa era mettere il locale dove di questi problemi non ce ne sono. Ora mi si chiede di conciliare e trovare un accordo, ma se io devo stare zitto e sopportare e tutto rimane come prima, dove sta la conciliazione e dove sta l’accordo perchè mi sembra che così c’è uno che lo piglia nel culo e l’altro che gode…non la vedo proprio la convergenza. Grazie

  • Ugo Laurenti

    Andrea, vedo che hai colto nel segno, e mi fa piacere…
    Dalle discussioni che si stanno avviando mi sembra che su una cosa ci sia accordo: bisogna trovare sia regole che strategie concordate per permettere a tutti ( residenti e localari, avventori e musicisti, motoseghe e mezzeseghe…:-) di vivere tranquillamente.
    L’ordinanza “statevi zitti e basta!” non ha alcun senso, e lo sanno bene anche quelli che l’hanno emessa, come non ha senso mettersi “noi contro di voi” come spesso accade a Velletri.
    Il sonno degli altri ( lo dico da musicista) è sacrosanto, il lavoro dei musicisti mérita lo stesso rispetto del lavoro degli altri, ma se non si trova un punto d’incontro non se ne esce, temo…

    • andreacaovini

      Secondo me non c’è da temere, ma da chiarire, da venirsi incontro… Da capire e discernere tra chi fa profitto e chi fa cultura, e per questo io lotterò a lungo, sappilo… Un caro saluto!

  • Ugo Laurenti

    ( sono lo stesso del primo commento…:-)

  • Indovinate

    Signori,

    vi state preoccupando e agitando per così poco.

    Questa è solo una delle iniziative andate a buon fine intraprese da parte di tutto il quartiere stanco di sopportare la vostra infinita maleducazione e lo schifo che gli avventori del vostro locale provocano, oltre al casino notturno di tutti i giorni.
    Abbiate fiducia… state per chiudere definitivamente. E’ solo questione di tempo. Poco tempo.

    Auguri.

    • andreacaovini

      Mi pare che l’unico schifo sia che tu ti chiami “Indovinate”. E sappi che se il locale chiude saremo sulla piazzetta tutte le sere ad aspettare i vostri vasi e sacchi di farina, indice della vostra di educazione. Le tue minacce fanno veramente ridere. Uno senza nome contro 800 con un nome, avete raccolto 52 firme, o forse la tua non c’è se ti chiami “indovinate”… Vuoi che raccogliamo firme noi o facciamo denunce ad ignoti per lesione? Vuoi che ci informiamo se tirare un vaso da un balcone può essere tentato omicidio? Indossa il tuo nome e passa al locale in modo costruttivo e cerchiamo una soluzione insieme, venendoci incontro. Hai figli? Quanti anni hai? Ti ricordi quando a Velletri c’era solo l’eroina? Ti ricordi negli anni ’80 e ’90 quanti morti di aids ci sono stati? Se non tolleri l’esistenza di un locale evidentemente sono tempi che rimpiangi. Io se avessi un figlio o un nipote un locale sotto casa dove oltre a “farsi di birra” organizzano mostre, book crossing e concerti lo vorrei, anche a costo di dormire un po’ meno. Ma in tutta evidenza come ogni italiano medio pensi a te per oggi e basta. Tanti auguri a te e alla tua solitudine.

  • Indovinate

    sei un fallito della società. Un rifiuto. Canti balli e fai il pagliaccio. Io non mi spreco a parlare con i rifiuti. Tu ce l’hai i genitori ? se ce l’hai non sono serviti a niente. Sei un gran maleducato.
    Suona, suona… canta e balla. E le mie non sono minacce, solo avvertimenti. Sloggiate, prima di pagare un conto molto salato.

  • andreacaovini

    Beh, qui si va un po’ sul personale… Spero tu sia stato veramente molto bravo a creare il tuo profilo anonimo, mio caro anonim@napster.com, ma dubito… Anzi “mia cara” Indovinate.

    • Fabio

      Andrea ci tengo a sottilineare una cosa: non so chi sia “indovinate” ma dalle dichiarazioni di costui io mi dissocio apertamente nei modi e nei termini. Ti ho detto come la penso e aggiungo un conto è la dialettica e il confronto e un conto è l’insulto spiccio. Ti prego di non inserirmi nella cerchia di chi dovesse esprimere il proprio pensiero in tali modalità, visto che il sottoscritto è dotato di cervello autonomo e capace di esprimere 2 concetti che siano i propri. Distinti saluti, Fabio

  • Tommaso

    Cari amici, capisco i vs. problemi e capisco anche il fastidio del vs. vicinato, sfortunatamente in italia i vicini di un locale invece di viverlo spesso e volentieri lo odiano, perchè scendere giù di casa quando a casa puoi vedere x-factor o amici della filippi— insomma non esiste la cultura del locale sotto casa, un vero peccato per loro, comunque esistono delle leggi e quindi una volta insonorizzato il locale potrete riprendere la normale programmazione, un saluto da chi ha già passato per tutto questo iter velletrano—

  • trafficarte

    Andrea, questo tuo post sta avendo sviluppi significativi, secondo me…
    Stanno venendo fuori le “anime” di Velletri, compresa la peggiore e purtroppo più diffusa, che quella ( o quello) che si firma “indovinate” dimostra di possedere a pieno titolo…
    Che un locale insonorizzato male dia fastidio è un fatto, che i frequentatori, quando si fermano a parlare di notte sotto le finestre dei vicini diano fastidio è un altro fatto.
    Tutte cose perfettamente risolvibili, con un po’ di pazienza e collaborazione.
    Che Velletri rischi di essere una città morta però è innegabile, e chiudere o costringere alla chiusura i locali è il modo più veloce per portarla a quella fine…
    E una volta “morta” ci vogliono anni per tentare di ricreare una nuova vita sulle macerie…
    Per anni ci si è crogiolati all’idea di far diventare Velletri capoluogo di provincia ( chissà in base a quali stravaganti calcoli, poi…), da secoli ci si vanta di essere “più antichi di Roma!”, poi però non c’è nulla, assolutamente nulla, per chi voglia “fare” qualcosa di diverso da shopping e cene in pizzeria.
    Chi poi ( vedi Fausto) pensa sia un problema generazionale, ecco: è fuori strada. E’ un problema di civiltà: se una paese non ha una vita culturale “attiva”, non ha spazi dove tutti ( a cominciare dai più giovani) possano confrontarsi, non ha teatri, non ha sale da concerto, non ha luoghi di aggregazione “veri”, dove si và a “fare” e non a bere o mangiare, ecco: è un paese morto.
    Se qualcuno poi riesce ad elencarmi quali e quanti spazi di questo genere si trovano qui attorno…
    Per O’ Bucio e per i suoi vicini credo il loro sia un problema facilmente risolvibile, basta volerlo da entrambe le parti, senza barricate o vaneggiamenti deliranti, per come sta messa Velletri credo ci sia da fare uno sforzo notevole da parte di tutti, a cominciare dai cittadini che devono comprendere in quale “buco nero” di vita sociale sta sprofondando la città, fino agli amministratori che, forse poco motivati dai loro elettori, evidentemente non sentono il bisogno di amministrare una città vitale, ma s’accontentano di un dormitorio/parcheggio…

  • Indovinate

    Continuate a parlare di cultura, la cultura è altro e solo chi la possiede veramente ne può parlare.
    Per trafficarte (altro anonimo) : la pazienza è finita. Da tempo ormai.
    Per Andrea : è encomiabile che stai provando a rintracciarmi, la prima cosa che dimostra un po’ di intelligenza da parte tua. Non riuscirai, ma stai tranquillo, appena mi gira, vengo io a trovarti, so chi sei e dove abiti.
    In ultimo, io ho girato il mondo. Voi avete visto solo Velletri. Prima di parlare di città vecchia, provate a prendere l’autobus e arrivate almeno fino a Roma.

    • trafficarte

      Giusto per dire: io non sono anonimo, ho un sito, ho un blog qui su WordPress, mi sono collegato con l’account Facebook, non ho alcuna necessità di nascondermi, come invece pare debba fare l’amico “indovinate”…
      Che a quanto pare detiene la cultura, bontà sua…

    • andreacaovini

      Per Indovinate: sai chi sono e dove abito perché io non ho nulla di cui vergognarmi, tu evidentemente sì. Non è mia abitudine cedere a provocazioni di livello così basso come le tue alle quali normalmente mi abbandono in una lauta risata. Comunque quando ti “girerà” di farti questa passeggiata verso casa mia fammi prima uno squillo per essere sicuro di trovarmici (tanto il numero l’avrai, se sai tutto di me, e se non ce l’hai è tra le mie info in tutte le pagine pubbliche che possiedo, sempre per i fatti di cui sopra), così avrò anche il tempo di mettere su il caffè. Certo per quel giorno trovati un nome attendibile, perché la mia mamma che non mi ha insegnato niente mi ha però consigliato di non parlare con gli sconosciuti. Ora credo che il tempo che ho perso a scriverti sia di troppo superiore a quello che ti meriti, quindi interrompo con le ultime due parole che ti dedico, assicurandoti che potrai scrivere ciò che vuoi in seguito senza che io neanche legga i tuoi post diffamatori, sempre ricchi di minacce e vili come ti si addice. Fai pena.

  • Riccardo

    Ecco perché da qualche parte vi erano i rolling Stones ed i Beatles e qui “fin che la ba rca va”. Purtroppo non é qualunquismo ma pura verità.
    Spero vivamente non vi sia qualcuno nelle vicinanze interessato al locale e che ha voluto farlo chiudere per motivi di lucro grazie ad agganci comunali.
    Detto ciò il commento del sindaco presenta un altro errore “farza di polizia” credo fosse meglio dire “farsa”.
    Chi ha sbagliato deve pagare quindi se la musica era troppo alta si deve pagare la multa e magari insonorizzare la sala se invece si sono usate metodologie errate per rilevare il livello di inquinamento acustico dovrebbe pagare qualcun’ altro (anche se credo che prima della multa i gestori avrebbero dovuto avere un qualche avviso). Siamo in itaGlia quindi immagino che polizia e comune avranno ragione. Anche da queste cose si capisce che siamo a livello di Paesi del terzo mondo. La cultura poi viene soffocata in ogni modo. E purtroppo i rompip*lle spesso ignoranti e cafoni della “porta accanto” riescono ad intralciare anche chi agisce legalmente per le falle del nostro sistema legislativo appunto e perché appoggiati da un contorno conservatore e che tende a far prevalere sempre i soliti.
    Un piccolo fuori tema: ma se non paga chi ha ucciso Sandri o chi ha ucciso a botte dei ragazzi in commissariato, può pagare chi ha rilevato in maniera errata il livello dei volumi e chi ha commesso abuso di potere presentandosi nel locale e chiedendo documenti e generalità ai presenti il venerdì successivo alla farsa?
    Lottiamo e cerchiamo di cambiare ciò che non va. Il cambiamento inizia chiedendo giustizia anche in queste situazioni apparentemente “minori”.
    Sono con voi. E non solo perché musicista ma perché contro i soprusi.

    • Fabio

      Ecco, mi soffermerei su uno dei concetti da te espressi:

      ” La cultura poi viene soffocata in ogni modo. E purtroppo i rompip*lle spesso ignoranti e cafoni della “porta accanto” riescono ad intralciare anche chi agisce legalmente per le falle del nostro sistema legislativo appunto e perché appoggiati da un contorno conservatore e che tende a far prevalere sempre i soliti.”

      La cosa che francamente mi manda in bestia è come in questi casi la parola “cultura” non solo viene imposta come il prefisso di tutto (modi di comportamento, rispetto degli altri e soprattutto buon senso), ma è una sorta di trattore che spiana qualunque regola, per giunta ipotizzando che le regole stesse vengano scavalcate. Non sia mai che qualcuno faccia delle osservazioni perchè si rischia di essere il rompipalle del giorno. Sulla seconda parte di quanti scrivi vorrei far osservare che proprio attraverso le falle del sistema di cui tu parli si è insediata l’attività in questione: quando andai ad informarmi sul metodo operativo di un’associazione culturale sai cosa mi risposero al comune? “Guardi l’unica cosa che posso metterle a disposizione è la normativa in materia di altre regioni (mi diede quello della regione Veneto), perchè nel Lazio c’è una grossa deregolamentazione e quindi un grosso buco legislativo sull’argomento che non prevede quindi orari di esercizio, normative di sicurezza dei locali (capienza, uscite di sicurezza, barriere architettoniche etc.). Vedi Riccardo, al contrario di te io non devo difendere nessuna categoria (musicisti, gestori di locali, amministratori comunali e forze dell’ordine), ma sto parlando per me stesso, perchè ritengo giusto che sia protetto e tutelato il mio diritto di scelta in quello che voglio fare la sera quando sono a casa come penso vorrebbero tutti. Cordiali saluti

  • trafficarte

    Per quanto possa sembrare impossibile mi pare che su un punto, almeno per quelli dotati di capacità dialettica, ci sia concordia: stabilire delle regole e attenersi a quelle. Punto.
    Ripeto: non sono mai stato a O’Bucio, ma immagino che, come la maggior parte dei locali non solo di Velletri, non fosse affatto insonorizzato o comunque ben al di sotto del necessario.
    Non parlo di norme, ma ( come giustamente sottolinea Fabio) di buon senso: se qualcuno mi impedisce di avere una vita “mia” in casa mia, cultura o meno, ecco: mi saltano i nervi…
    Non parlo nemmeno di diritti, ma di convivenza, che sottindende la capacità di venirsi incontro di trovare compromessi accettabili per tutti.
    Mettersi lì sulla barricata ( da una parte e dall’altra) non porta altro che a questo: chiusura del locale, rancorosi sguardi di sfida, la morte della vita sociale del paese.

  • Stefano Sorci

    Fabio… io eviterei volentieri altre discussioni, ne abbiamo parlato (virtualmente, questo continuerò sempre a lamentarlo) decine di volte. Abbiamo punti di vista diversi, li abbiamo chiariti e spiegati a sufficienza entrambi. Pregherei, però, te ed il resto del vicinato, di limitarvi ad esprimere i vostri disappunti sui problemi in questione (la confusione), evitando di mettere sul piatto con superficialità argomenti che non conoscete. Ho dovuto intromettermi più volte in ogni dove per chiarire e smentire affermazioni diffamanti… prima sul fatto che il locale non avesse mai organizzato eventi culturali come l’associazione richiederebbe, poi su questioni di automobili danneggiate e persone a rischio d’incolumità (ma “Fantasia” era solo un cartone..), ed ora su insinuazioni riguardanti misure non a norma di legge. Le leggi esistono eccome, anche nel Lazio ed anche per i Circoli. Abbiamo la doppia porta, abbiamo l’uscità che dà verso l’esterno in modo da esser spinta facilmente in caso d’emergenza. Uscite di sicurezza e maniglioni antipanico sono richiesti solo a locali di ben altre dimensioni. Le barriere architettoniche richiedono provvedimenti solo nei locali pubblici. Evitiamo di tirare in ballo cose che non esistono, non vorrei trovarmi ancora qui a parlare di Asl, permessi dell’ufficio commercio o registri vari. Avete il vostro sacrosanto diritto di esplicitare i VOSTRI problemi, come noi i NOSTRI. Ma a noi non interessa verificare se la vostra caldaia sia a norma, se le vostre dichiarazioni dei redditi siano corrette, non c’interessa sapere se avete parcheggiato in divieto di sosta. Grazie.

    • fabio

      Stefano, per me va benissimo anche non parlarne, solo permettimi di esprimere il disappunto verso chi di pretende di impormi quali debbano essere i miei problemi, perchè appena dico ” Musica e rumore” diverse persone mi rispondono dicendo: “non è vero! Sappiamo benissimo che i problemi sono altri e che i gestori non ne hanno colpa e che così chi ci ha rimesso è la musica e l’arte”.

      Potrai notare che nei miei commenti precedenti non ho toccato l’argomento di chi si sofferma fuori dal locale, questo perchè lo ritengo un problema diverso, altri che sostengono che tranne che a casa mia il problema del volume della musica non lo sente nessuno. Ci tengo a dire io quale disagio provo a casa mia. Grazie

  • Indovinate

    Il sorcetto c’ha sempre ragione…non esiste argomento che tenga con lui. E’ inutile contraddirlo. Avrebbe bisogno di una dose di ceffoni, quelli che i suoi genitori non hanno saputo dargli. Magari averlo tra le mani….Prima o poi ti dovrò incontrare tra le strade buie di questa città morta. Come il tuo cervello. A furia di ubriacarti di birra e fumo non t’è rimasto nemmeno un neruone sano. Fai il favore piantala di sparare cazzate a raffica. Sei un povero imbecille demente.

  • AlterArti

    Grazie mille agli amici de O Bucio!
    Che sono così a favore della cultura, da sovrapporsi e far cancellare le prove di una compagnia teatrale formata da soli ragazzi, per però dar spazio ai “Migliori Musicisti veliterni” !! Viva la Cultura !!
    Viva Velletri !!
    Non vi smentite mai.

    • Fabio

      Vedi che non mi sbagliavo: “cultura” a trattore e si spiana tutto. Tutta la mia solidarietà ai ragazzi del teatro.

      • andreacaovini

        Fabio, decidi di cosa argomentare, se devi essere contro ogni cosa che ci riguarda senza conoscere i fatti rischi di fare brutte figure e basta, chi ci conosce sa che non siamo così arroganti e prevaricatori come ormai solo tu e l’innominabile ci disegnate. Se non lavori il 6 ed il 5 vuoi venirci a trovare sarà un piacere, del resto il problema era che tutto avvenisse sotto casa tua, e mi pare risolto. Ciao.

    • trafficarte

      Grazie mille agli amici de O Bucio!
      Che sono così a favore della cultura, da sovrapporsi e far cancellare le prove di una compagnia teatrale formata da soli ragazzi, per però dar spazio ai “Migliori Musicisti veliterni” !! Viva la Cultura !!
      Viva Velletri !!
      Non vi smentite mai.

      Scusa, ma non capisco che cosa c’entra! Se al Teatro di Terra hanno deciso di spostare un giorno di prove di una delle tante compagnie che usufruiscono dei loro spazi perché mai la colpa è di chi ha creato l’evento?
      Questo atteggiarsi a vittime predestinate è una delle caratteristiche di Velletri, a quanto pare…
      :-/

  • AlterArti

    “Una delle tante compagnie che usufruiscono dei loro spazi” ?

    Mh.. da quant’è che non viene al Teatro di Terra?
    Nessuno si atteggia a vittima, bensì si fa notare lo stato delle cose: ad ogni azione corrisponde una reazione; speriamo che la cultura che proporrete sazi questa svuotata e ingiusta città..esatto?
    😉

  • trafficarte

    …il bello è che probabilmente ci conosciamo pure, solo che dal tuo avatar non riesco a risalire ad alcun riferimento, se non che abbiamo forse collaborato almeno una volta, proprio lì al TdT…
    Con il TdT collaboro da anni, siamo amici da tempo, ho fatto diversi spettacoli lì dentro…

    🙂

  • andreacaovini

    Caro Alterarti, l’unico che non si smentisce sei tu che di fatto ti sei alterato. E me ne dispiace personalmente, perché non era intenzione di nessuno usurpare spazi, entrare in conflitto o altro. Io sono stato di persona con Stefano Sorci ed Emanuele Colandrea (come vedi faccio nomi sempre al fine di individuare i “responsabili” e poter avere un confronto diretto) a parlare con i responsabili del teatro, una signora gentilissima (della quale purtroppo non ricordo il nome in questo momento) e Luigi. La prima cosa che abbiamo chiesto era se il teatro fosse disponibile, ci hanno detto di sì e che c’era uno spettacolo in piedi per il 25 Gennaio quindi il 5 era comunque abbastanza lontano per non interferire con le prove più urgenti, e ci hanno accordato la disponibilità della sala per le 18.00 al fine di lasciare buona parte del pomeriggio libera, in ogni caso. Detto ciò ti confesso che il tuo intervento è stato purtroppo il più scortese ricevuto, venendo da una persona che di arte dice di occuparsi, potevi chiedere di partecipare alla serata con una piece, un monologo, arricchirlo anche delle tue esperienze ed invece hai preferito criticare anche tu (chiunque tu sia e rappresenti) e creare scontro anziché un incontro. Adesso mettiamo pure il teatro contro la musica e stiamo a posto. Non posso che confermare, Velletri è proprio Velletri, e le mie palle ora stanno toccando terra. Se vuoi farmi una telefonata e chiarire il “problema” del quale gli ultimi ad avere colpa sono i “migliori musicisti di Velletri” e i ragazzi de “‘O Bucio” o io in persona puoi farlo al 3492122416, altrimenti puoi contattare “indovinate” e organizzare ronde per i vicoli morti del nostro morto paese, fai tu. Un saluto avvilito.

  • AlterArti

    Ti chiamerò entro breve,
    perché credo nella parola e nel suo potere di saper condividere e discutere informazioni.
    Mi dispiace per le condizioni dei vostri testicoli, ma fondamentalmente dubito che io e la compagnia che rappresento nello specifico ne abbiamo a che fare.
    Il mio intervento in questo post è finalizzato al mostrare come effettivamente ci sia una certa incongruenza nei confronti della parola “Cultura” , qualunque cosa essa significhi !
    Non siamo certo né nella situazione né nel tempo adatto a parlare di chi faccia cosa e nei confronti di chi, per cui non mi interessa fregiarmi di oneri od onori che non cerco: come quello di migliorare, noi ci limitiamo a mostrare.

    Noi non vendiamo birre, sebbene lo compriamo sempre volentieri.
    Come potevo chiedere di partecipare ad un evento che sapevo si sarebbe svolto ad Albano?
    A presto (a voce!)

  • Stefano Sorci

    Nel momento in cui hai saputo che ci eravamo spostati al Teatro di Terra, però, potevi proporti come artista partecipante, no? in fondo mi sembra che le finalità siano proprio verso tutta Velletri e verso chi cerca di portarci delle cose, e in questo siamo sulla stessa barca, mi pare… non siamo lì per vendere alcuna birra. Tra l’altro al nostro locale sono state anche organizzate serate teatrali… non abbiamo usurpato nulla, abbiamo solo cercato una location e, quando siamo andati a chiedere, ci hanno detto “sì, ci organizzeremo per dar spazio a tutti”. Qua nessuno prevarica nessuno… sembra il festival della polemica sterile e priva di fondamento…

  • AlterArti

    Beh Stefano,
    noi della compagnia (e siamo in 18 tra attori musicisti e tecnici, quindi non continuate a parlarmi in singolare da un punto di vista performativo, sono un semplicissimo rappresentante!!) l’abbiamo scoperto ieri mattina per caso, come si suol dire non è proprio il massimo della vita, anche volendo..organizzarsi, come ?!
    Il concetto che avevo piacere nell’evidenziare comunque era un altro, ma mi rendo conto che evidentemente a causa della brutta situazione in cui siete invischiati, è molto semplice fraintendere comunicando in questo modo. Non è certamente il modo né la situazione più adatta per discuterne, perciò buon lavoro a tutti e buona fine d’anno !!!
    Noi le prove le faremo da qualche altra parte Giovedì, come dicevano i Queen : lo spettacolo deve proseguire !

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