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Perché NON iscriversi alla SIAE!

Ringraziando Valerio Cesari ed il suo spazio sul Fatto Quotidiano tornano alla ribalta in questi giorni le pagine “dedicate” alla SIAE del blog… Ed io sono a disposizione!

Andrea Caovini

V per SIAEPer una infondata smania di credibilità ai miei tempi, poco più che adolescenti, ci si iscriveva alla SIAE; ci si sentiva musicisti professionisti già solo per aver passato l’esame (perché una volta c’era un esame) e non nego che anch’io sono stato vicino al grande passo, bloccato solo da una scarsa capacità economica, perché una volta iscriversi come autore alla SIAE aveva un costo importante, sarà che le cifre in lire facevano più impressione…

Oggi ringrazio la mia innata povertà, vi spiego perché. La SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori) è un ente che si occupa della tutela del diritto d’autore, è l’unico ente attualmente delegato per legge alla riscossione ed alla ridistribuzione dei proventi per diritto d’autore, quindi semplificando la questione, se io stasera suono in un locale 3 canzoni di Ligabue 3 di Vasco e 4 di Battisti la SIAE si fa dare dal locale in cui…

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Fare musica nel 2014 – raccomandazioni di parte ad una generazione confusa.

Live @ Teatro di TerraIl 2013 è agli sgoccioli ed ha avuto al centro dei dibattiti tra chi si “occupa” di musica in Italia i soliti temi. L’augurio è che il futuro porti miglioramenti almeno dal punto di vista morale nella pseudo-corruzione (perché neanche in un difetto siamo capaci ad eccellere). Io dal mio essere nessuno mi sento in dovere di dire la mia, per affrontare con la coscienza pulita i prossimi mesi, per quel sadico piacere tutt’altro che risolutivo che risiede nel velavevodetto. Voglio affrontare in questo articolo il tema dal punto di vista dell’organizzatore/gestore di locale (localaro in gergo) dopo aver ampiamente discusso nelle pagine precedenti di questo blog della SIAE e di qualche altro male (ma nulla al confronto) della musica. Continua a leggere


SIAE: Rockit e l’avvocato Simone Aliprandi si interessano al nostro caso!

V per SIAELa rete si è mobilitata, evidentemente le nostre richieste (mie e di Patamu) di chiarezza e trasparenza per tutto ciò che riguarda gli adempimenti SIAE avevano una moltitudine latente di sostenitori! Dal sito di Patamu ( http://www.patamu.com/index.php/it/blog/item/106-bordero-siae-lo-impone-la-legge-abrogata ) abbiamo superato le 30.000 visualizzazioni in tre giorni con l’articolo che discute l’obbligatorietà della compilazione del programma musicale in caso di spettacoli che non comprendano musica tutelata, e la viralità della notizia continua ad incrementare gli interessamenti. Numerosissimi i commenti e i nuovi contatti che solidalizzano con la causa, così i big del web in fatto di musica e diritto d’autore si sono interessati al nostro primo caso (e sottolineo primo perché molte sono le cose da chiarire sull’argomento). Su Rockit compare questo articolo http://www.rockit.it/siae-bordero-obbligatorio che rimanda ad un secondo scritto da Simone Aliprandi, una delle voci più autorevoli in fatto di dottrina sul diritto d’autore Continua a leggere


La SIAE ha risposto! (Parola più parola meno…)

V per SIAEAmici tutti che state seguendo la vicenda, anche oggi ho qualcosa da raccontare:

All’apertura della mia mail di libero trovo la sorpresa: un messaggio di posta con destinatario SIAE SAM Urp!

Nel messaggio dopo i saluti ed una correzione gradita ad una mia erronea interpretazione di una liberatoria mi scrivono che:

“…Di fatto, l’organizzatore di un evento che coinvolga, a qualunque titolo, anche opere musicali, deve rivolgersi all’Ufficio SIAE competente per il territorio (Sede, Filiale, Agenzia) per ottenere il Permesso Spettacoli e intrattenimenti e corrispondere i debiti compensi per diritto d’autore…”

Ovviamente io non ci tengo a fare figuracce o a fare il sapientone o a mettermi contro qualcuno, figuriamoci un ente pubblico, per giunta collegato con l’agenzia delle entrate (con la quale confesso di avere qualche debituccio, ma roba poca, giuro!) PERO’ mi pare che in questa frase molto esplicativa manchi UNA PAROLA alla quale la legge invece fa riferimento, nonché diversi regolamenti comunali che regolano appunto l’organizzazione di eventi musicali. La mancanza di UNA PAROLA potrebbe sembrare cosa di poco peso, eppure in questo caso stravolge completamente il senso della discussione. Lungi da me pensare che questa parola sia stata omessa con dolo, può capitare a tutti di omettere una parola, una distrazione, l’abitudine a scrivere frasi dello stesso tipo, chessò… Insomma, la parola magica che manca all’appello è: PROTETTE!!!

Ma non trascriverò qui né la parte della legge 633 del 1941 che ne parla, né i regolamenti trovati sul sito del comune di Torino, Milano, sul sito dell’Associazione Nazionale Alpini o altro, ancor meno è mia intenzione dar voce a chi per partito preso è avversario della SIAE,  per esempio legali che si occupano di Creative Commons o licenze simili, perché potrebbero essere faziosi, ovviamente, perciò linko solo una pagina molto chiara sull’argomento del SITO UFFICIALE DELLA SIAE, e con questo per oggi sono MOLTO MOLTO MOLTO SODDISFATTO. Ovviamente ho risposto alla loro e-mail e sono ancora in attesa… Avremo qualcosa da dirci anche domani! Cari saluti a tutti!

http://www.siae.it/UtilizzaOpere.asp?link_page=Utilizzatori_Main.htm


SIAE mon amour!

V per SIAEProsegue la serie * SIAE MON AMOUR *

Oggi telefono alla sede Nazionale di via della Letteratura, 30, a Roma:

“Salve, sono Andrea Caovini, autore non iscritto alla SIAE, necessiterei di alcuni chiarimenti sulla normativa che mi riguarda, obblighi ecc… Vorrei sapere per quale norma io sarei obbligato a dichiarare ai vostri uffici le mie esibizioni nonostante non vi abbia delegato i miei diritti.”

“Lei è obbligato a dichiarare l’evento ed a compilare il programma musicale…”

“Può dirmi l’articolo della legge che lo impone?”

“Io penso che lei è obbligato…”

“Ma lei pensa o è una legge?”

“No, secondo meeeeeeeeeee… ma lei canzoni degli altri non ne fa proprio?”

Mi passa l’ufficio ispettorato, coordinamento ispettivo, ripeto al secondo “tecnico” la domanda.

“Lei non è obbligato, ma il locale sì.”

“Può darmi i riferimenti dell’articolo?”

“Beh, mi pare normale che il locale sia obbligato…”

“Ecco, allora mi dica secondo quale “norma” della legge del 1941 sul diritto d’autore o successive modifiche un locale che organizza un evento non tutelato dalla SIAE non debba solo rispettare le ordinanze comunali in materia, ma debba anche necessariamente comunicarvelo e compilare un programma, e non sto dicendo che non deve farlo, le sto chiedendo l’articolo che conferma questa sua supposizione.”

“Guardi, non lo so, le conviene scrivere a…”

“Ma dalla sede centrale di via della Letteratura mi hanno passato voi a via Po’ dicendomi che eravate i preposti a queste informazioni!”

“Sì, però poi a livello locale le cose possono essere diverse…”
“Allora mi dica qual’è l’articolo che conferma la sua supposizione almeno a via Po’…”

INSOMMA, NESSUNO MI HA RISPOSTO, E DALLA MAIL HO RICEVUTO PRONTAMENTE UNA RISPOSTA AUTOMATICA CHE DICHIARAVA LA LORO CASELLA PIENA, CHIEDENDO DI RIPROVARE IN SEGUITO. CI VEDIAMO DOMANI, PER CHI E’ INTERESSATO A CONOSCERE LE EVOLUZIONI DELLA STORIA!